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ape sociale 2021Ci avviciniamo alla fine dell’anno e come orma di abitudine, il sistema pensionistico” torna all’attenzione del Governo e del Parlamento. Tra le poche certezze che trapelano dagli ambiti governativi, c’è la proroga dell’Ape Social. L’Ape Social è un’indennità che viene corrisposta per una durata non superiore al periodo intercorrente tra la data di ottenimento del beneficio ed il pensionamento vero e proprio.

L’importo dell’indennità è pari all’importo della futura pensione ma non può comunque superare i € 1.500 al mese. È riservata al lavoratore che, compiuti i 63 anni di età, si trova in una delle seguenti condizioni:

 

  1. stato di disoccupazione a seguito di cessazione del rapporto di lavoro per licenziamento, dimissioni per giusta causa o risoluzione consensuale e che abbia concluso integralmente la disoccupazione spettante da almeno 3 mesi ed è in possesso di un’anzianità contributiva di almeno 30 anni; può ottenerla anche il lavoratore che ha cessato l’attività per scadenza del termine del rapporto di lavoro a tempo determinato a condizione che abbia avuto nei 36 mesi precedenti la cessazione dello stesso rapporto, periodi di lavoro dipendente per almeno 18 mesi.
  2. lavoratore dipendente ed autonomo, al momento della richiesta, assiste da almeno sei mesi il coniuge o un parente di primo grado convivente con handicap in situazione di gravità ed ha un’anzianità contributiva di almeno 30 anni; può ottenere l’APE Social anche chi assiste un parente o affine di secondo grado convivente qualora i genitori o il coniuge della persona con handicap grave abbiano compiuto 70 anni di età o siano anch’essi affetti da patologie invalidanti;
  3. lavoratore dipendente ed autonomo, che ha una riduzione della capacità lavorativa, accertata dalle competenti commissioni per il riconoscimento dell’invalidità civile, superiore o uguale al 74% ed è in possesso di un’anzianità contributiva di almeno 30 anni;
  4. lavoratore dipendente che svolge da almeno 6 anni in via continuativa, attività lavorative “gravose” (per le quali è richiesto un impegno tale da rendere particolarmente difficoltoso e rischioso il loro svolgimento in modo continuativo) ed è in possesso di un’anzianità contributiva di almeno 36 anni; l’intervallo temporale entro cui soddisfare il requisito dello svolgimento dei “lavori gravosi” è pari ad almeno: 7 anni negli ultimi 10, oppure 6 anni negli ultimi 7; tra i lavori considerati gravosi rientrano gli operai dell’agricoltura, della zootecnia e della pesca;
  5. per le donne viene ridotto il requisito contributivo richiesto in misura pari a 12 mesi per ogni figlio nel limite massimo di 2 anni.


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