Qual è il comportamento dei salentini davanti ai problemi che li colpiscono?
Che impegno e coscienza hanno i salentini all'interno del proprio ambiente sociale?
Partiamo da alcuni esempi.
Un problema che assilla migliaia è la mancanza, e comunque l'incertezza del lavoro. E' un dramma gravissimo che andrebbe risolto con interventi organici e generali, cioè, in favore di tutti i disoccupati e lavoratori. Da parte dei salentini, però, non c'è mai una iniziativa organizzata che rivendichi una soluzione collettiva del problema. Ognuno, singolarmente, cerca la soluzione personale, nella maggior parte dei casi chiedendo privatamente agli amministratori un interessamento per la propria situazione: in concreto, assoggettandosi ad un "politico" o personaggio "influente" per ottenere la classica "raccomandazione".
Un'altra scottante piaga è il "funzionamento" dei servizi pubblici. I trasporti, quanto quelli provinciali che nazionali, sono insufficenti, inefficenti e, spesso inesistenti. I mezzi, le linee, le strutture sono da quarto mondo. Questa situazione limita le comunicazioni, un elemento portante dello sviluppo sociale e penalizza gravemente il SALENTO visto la sua posizione decentrata se non isolata.
Ma i salentini non esprimono mai una volontà organizzata che rivendichi miglioramenti e sviluppo delle comunicazioni.Ognuno cerca la soluzione personale. Così, se le Ferrovie Sud-Est funzionano male, siva a Lecce in automobile. Se leFerrovie dello Stato tolgono i treni e quelli rimasti impiegano tempi ottocenteschi, il salentino usa la propria automobile per raggiungere le città del nord. tutto ciò anche se l'uso della macchina comporta molte più spese e rischi. Ma il salentino non si impegna mai affinchè il trasporto pubblico funzioni meglio.
Gli uffici pubblici ed il servizio sanitario sono una giungla e spesso è come se non esistessero, specie per il rilascio di alcuni documenti, lo svolgimento di pratiche eper certe cure mediche. La gente, però non organizza un movimento di lotta per ottenere servizi organizzati, qualificati ed efficenti per tutti. Ognuno, singolarmente, cerca l'impiegato corrotto per sveltirgli la pratica o il primario conoscente per interessarsi per una cura o intervento chirurgico; oppure emigrare nel centro nord Italia dove gli ospedali e l'assistenza funzionano meglio.
La risultante di questi esempi è che i salentini non si impegnano mai per la soluzione collettiva per i problemi generali.Pensano e si muovono individualmente e solo per la soluzione personale, mediante favoritismi, inginocchiandosi davanti qualcuno, anche per chiedere una banalità che spetta di diritto.
Negli ultimi tempi la situazione è peggiorata.
Un atteggiamento individualista, egoista e di assoggettamento, che non contiene spirito di iniziativa ma solo una rassegnata passività; espressione, forse, di una mentalità troppo legata a concezioni feudatarie e spirito religioso del “ognuno pensi a salvare la propria anima".
Chiaramente questo atteggiamento non tende minimamente a risolvere i problemi ma li consolida visto che le loro cause permangono, la situazione generale rimane problematica per tutte le generazioni e le autorità responsabili non sono scalfite per le ingiustizie commesse.
Anzi, con il clientelismo la loro carica si rafforza trovandosi investite di un potere che non hanno. Inoltre, questo modo individuale di affrontare i problemi generali penalizza tutta quella gente che non ha i mezzi per affrontare iniziative individuali, perché non ha le “conoscenze", i santi in paradiso, non ha i soldi per pagare i viaggi in auto, per pagare le visite specialistiche o le cliniche private.
In conclusione, i salentini non hanno spirito di solidarietà e cooperazione, né una coscienza di collettività che renda la vita ed i rapporti umani più sociali e più giusti. Indubbiamente, questo argomento deve essere approfondito a partire dalla ricerca delle cause storiche che hanno generato questa mentalità rintracciando i legami al contesto attuale che comunque va cambiato.
Pertanto, queste riflessioni sono un invito affinché in tutti gli ambienti si cominci a discutere della mentalità salentina, un argomento mai dibattuto e dato troppo per scontato.